Printed Edition

ital1651IMG

LDE ITAL1651


Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris


Chapter

LDE T0198   CID106  Del colore che non mostra varietà in varie grossezze d'aria. CAPITOLO CVI

Illustrations: PICChapter Display GO
< Previous  CID106   Next >

I309

Possibile è che un medesimo colore non faccia mutatione in varie distanze, e questo accaderà quando la proportione delle grossezze dell' arie, e le proportioni delle distanze che haverannò i colori dall' occhio, sia una medesima, mà conversa. Provasi cosi: A. sia l'occhio H. sia un colore qual tu vuoi, posto in un grado di distanza remoto dall' occhio, in aria di quattro gradi di grossezza, mà perché il 2o. grado di sopra A. M. N. L. hà la metà più sottile, l'aria portando in essa il medesimo colore, è necessario che tal colore sia il doppio più remoto dall' occhio che non era di prima: adunque gli porremo li due gradi A. F. & F. G. discosto dall' occhio, e sarà il colore G. il quale poi alzando nel grado di doppia sottilità alla 2a. in A. M. N. L. che farà il grado O. M. P. N. egli è necessario che sia posto nell' altezza E. e sarà distante dall' occhio tutta la linea A. E. la quale si prova valere in grossezza d'aria, quanto la distanza A. G. e provasi così. Se A. G. distanza interposta da una medesima aria infra l'occhio e'l colore occupa due gradi, & A. E. due gradi & mezzo, questa distanza è sufficiente a fare che il colore G. alzato in E. non si varij di sua potenza, perché il grado A. C. & il grado A. F. essendouna medesima grossezza d'aria son simili & equali, & il grado C. D. benche sia equale in lunghezza al grado F. G. e non è simile in grossezza d'aria, perché egli è mezzo nell' aria di doppia grossezza all' aria di sopra, della quale un mezo grado di distanza occupa tanto il colore, quanto si faccia un grado intiero dell' aria di sopra, che è il doppio più sottile che l'aria che gli confina di sotto. adunque calculando prima la grossezza del aria, e poi le distanze, tu ve drai i colori variati di sito, che non haranno mutato di bellezza; E diremo cosi per la calculatione della grossezza dell' aria: il colore H. è posto in quattro gradi di grossezza d'aria: G. colore, è posto in aria di due gradi di grossezza: E. colore si trova in aria d'un grado di grossezza: hora vedia mo se le distanze sono in proportione equale, mà conversa. Il colore. E. si trova distante dall' occhio a due gradi e mezzo di distanza. Il G. due gradi. Il H. un grado: questa distanza non scontra con la proportione della grossezza, mà è necessario fare una terza calculatione, e quest' è che ti biso gna dire. Il grado A. C. come fù detto di sopra, è simile & equale al grado A. F. & il mezzo grado C. B. è simile mà non equale al grado A. F. perché è solo un mezzo grado di lunghezza, il quale vale un grado intiero dell'aria di sopra. Adunque la calculatione trovata satisfà al proposito, perché A. C. val due gradi di grossezza dell' aria di sopra, & il mezo grado C. B. ne vale un intiero d'essa aria di sopra, si che habbiamo tre gradi in valuta d'essa gros sezza di sopra, & uno ven' è d'entro, cioè B. E. esso quarto. Seguita A. H. hà quattro gradi di grossezza d'aria: A. G. ne hà ancora quattro, cioè A. F. ne hà due, & F. G. due altri, che fà quattro. A. E. ne hà ancora quattro, perché A. C. ne tiene due, & uno C. D. che è la metà dell' A. C. e di quella medesima aria, & uno intero ne è di sopra nell' aria sottile che fà quattro. Adunque se la distanza A. E. non è d'oppia della distanza A. G. ne quadrupla dalla distanza A. H. ella è restaurata dal C. D. mezo grado d'aria grossa che vale un grado intero dell' aria più sottile che li stà di sopra: E cosi è concluso il nostro proposito, cioè che il colore H. G. E. non si varia per varie distanze.