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LDE ITAL1651


Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris


Chapter

LDE T0226   CID134  Prospettiva commune della dimunitione de' colori in lunga distanza. CAPITOLO CXXXIV

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I312

L'aria sarà tanto meno partecipante del colore azzurro, quanto essa è più vicina all' orizonte, è tanto più oscura, quanto ella a esso orizonte è più remota. Questo si prova per la 3a. del 9o. che mostra che quel corpo sarà manco alluminato dal sole, il quale fia di qualità più rare. Adunque il fuoco, elemento che veste l'aria, per esser lui più rarò e piu sottile che l'aria, manco ci occupa le tenebre che son sopra di lui che non fà essa aria, e per conseguenza, l'aria corpo men raro che il fuoco più s'allumina dalli raggi solari che la penetrano, & alluminando l'infinità de gl' atomi, che per essa s'infondono, si rende chiara alli nostri occhi: onde penetrando per essa aria la spetie delle sopradette tenebre, necessariamente fà che essa bian chezza d'aria ci pare azzurra, come è provato nella 3a. del 10o. e tanto ci parrà di azzurro più chiaro, quanto fra esse tenebre e l'occhi nostri s'interporrà maggior grossezza d'aria. Come se l'occhio di chi lo considera fusse P. e guardasse sopra di se la grossezza dell' aria P. R. poi declinando alquanto, l'occhio vedesse l'aria per la linea P. S. la quale gli parrà più chiara, per esser maggior grossezza d'aria per la linea P. S. che per la linea P. R. e se tal occhio s'inchina all' orizonte, vedrà l'aria quasi in tutto privata d'azzurro; la qual cosa seguita, perché la linea del vedere penetra molto maggior somma d'aria per la rettitudine P. D. che per l'obliquo P. S. e così si è persuaso il nostro intento.