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LDE ITAL1651


Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris


Chapter

LDE T0433   CID298  Se la superficie d'ogni corpo opaco partecipa del color del suo obietto. CAPITOLO CCXCVIII

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I341

Tu hai da intendere, se sarà messo un obbietto bianco infra due pareti, delle quali una sia bianca, e l'altra nera, che tu troverai tal proportione infra la parte ombrosa e la luminosa del detto obbietto, qual fù quella delle predette pareti: e se l'obbietto sarà di colore azzurro, farà il simile: onde havendo da dipingere farai come seguita, Togli il nero per ombrare l'obbietto azzuro che sia simile al nero ovvero ombra della parete che tu fingi che habbia à riverberare nel tuo obbietto, e volendo fare con certa e vera scienza, userai fare in questo modo. Quando tu fai le tue pareti di qual colore si voglia, piglia un picciolo cucchiaro, poco maggior che quello che s'adopra per nettar l'orecchie, maggiore o minore secondo le grandi o picciol opere in che tale operatione s'hà da essercitare, e questo cucchiaro habbia li suoi estremi di egual altezza, e con questo misurerai i gradi delle quantità de' colori che tu adopri nelle tue mistioni: come sarebbe quando nelle dette pareti che tu havessi fatto le prime ombre di tre gradi d'oscurità, e d'un grado di chiarezza, cioè tre cucchiari rasi, come si fà le misure del grano, e questi tre cucchiari fussero di semplice nero, & un cucchiaro di biacca, tu haresti fatto una compositione di qualità certa senza alcun dubbio. hora tu hai fat- to una parete bianca, & una oscura, & hai à mettere un obbietto azzurro infra loro, il qual obbietto se vuoi che habbia la vera ombra e lume che à tal azzurro si conviene, poni da una parte quell' azzurro, che tu vuoi che resti senz'ombra, e poni da canto il nero, poi togli tre cucchiari di nero, e componeli, con un cucchiaro d'azzurro luminoso, e metti con esso la più oscura ombra. Fatto questo vedi se l'obbietto è sferico, colonnare, o quadrato, o come si sia, e s'egli è sferico, tira le linee da gl'estremi delle pareti oscure al centro d'esso obbietto sferico, e dove esse linee si tagliano nella superficie di tal obbietto, quivi infra tanto terminano le maggior ombre, infra equali angoli, poi comincia à rischiarare come sarebbe in N. O. che lascia tanto dell' oscuro quanto esso partecipa della parete superiore A. D. il qual colore mischierai con la prima ombra di A. B. con le medesime distintioni.