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LDE ITAL1651


Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris


Chapter

LDE T0146   CID65  Come si deve figurar una notte. CAPITOLO LXV

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Quella cosa che è priva interamente di luce, è tutta tenebre: essendo la notte in simile conditione, se tu vi vogli figurar' un' historia, farai, che essendovi un gran fuoco, quella cosa che è propinqua a detto fuoco più sitinga nel suo colore, perché quella cosa che è più vicina all' obbietto, più partecipa della sua natura: e facendo il fuoco pendere in color rosso, farai tutte le cose illuminate da quello ancora rosseggiare, e quelle che son più lontane a detto fuoco, più siano tinte del color nero della notte. Le figure che son fatte inanzi al fuoco appariscono scure nella chiarezza d'esso fuoco, perché quella parte d'essa cosa che vedi è tinta dall' oscurità della notte, e non dalla chiarezza del fuoco: e quelle che si trovano da i lati, siano mezze oscure, e mezze rossegianti: e quelle che si possono vedere dopo i termini della fiamma, saranno tutte allumate di rosseggiante lume in campo nero. In quanto a gl'atti, farai quelli, che sono appresso, farsi scudo con le mani, e con i mantelli riparo dal soverchio calore, e voltati col viso in contraria par te, mostrando fuggire: quelli più lontani, farai gran parte di loro farsi con le mani riparo à gl'occhi offesi dal soverchio splendore.