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LDE ITAL1651


Trattato della Pittura di Lionardo da Vinci
1651
Giacomo Langlois, Paris


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LDE T1032   CID340  Varii precetti di pittura. CAPITOLO CCCXL

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Li termini e figura di qualunque parte de' corpi ombrosi male si conoscono nell' ombre e ne' lumi loro, mà nelle parti interposte infra i lumi e l'ombre di essi corpi sono in primo grado di notitia.

La prospettiva la quale si estende nella pittura si divide in tre parti principali, delle quali la prima è della diminutione che fanno le quantità de' corpi in diverse distanze. La seconda parte è quella che tratta della diminutione de' colori di tali corpi. La terza è quella che diminuisce la notitia delle figure, e de' termini che hanno essi corpi in varie distanze.

L'azzurro dell' aria è di color composto di luce e di tenebre. la luce dico per causa dell' aria illuminata nelle particole dell' humidità infra essa aria infusa. Per tenebre dico l'aria pura, la quale non è divisa in atomi, cioè particole d'humidità, nella quale habbino à percuotere i raggi solari. E di questo si vede l'essempio nell' aria che s'interpone infra l'occhio e le montagne ombrose per l'ombre della gran copia de gl'alberi che sopra essa si trovano, ouero ombrosa in quella parte che non è percossa dalli raggi solari, la qual aria si fà azzurra, e non si fà azzurra nella parte sua luminosa, e molto meno nella parte coperta di neve.

Fra le cose egualmente oscure, e di egual distanza, quella si dimostrerà esser più oscura che terminerà in più bianco campo, e cosi per il contrario.

Quella cosa che sia più dipinta di bianco e nero apparirà di miglior rilievo che alcun' altra. Però ricordati, pittore, che vesti le tue figure di color più chiaro che tu poi: che se le farai di color oscuro, fiano di poco rilievo e di poca evidenza da lontano, e questo perché l'ombre di tutte le cose sono oscure, e se farai una veste oscura, poco divario fia dal lume all' ombra; e ne' colori chiari vi sia differenza.